Academic Teaching
Academic Teaching

Andrea Crudeli
Architecture Design Studio (Lina Malfona) – Teaching Assistant / Lecturer – University of Pisa
2021-2022

Andrea Crudeli
Architecture Design Studio (Lina Malfona) – Teaching Assistant – University of Pisa
2020-2021

Andrea Crudeli
Architecture Theory (Luca Lanini, Lina Malfona)- Lecturer – University of Pisa
2020

Giulio Fazio
Representation in Product Design (Marco Giorgio Bevilacqua) – Lecturer – University of Pisa
2020

Andrea Crudeli
Architecture Design Studio (Lina Malfona) – Teaching Assistant – University of Pisa
2019-2020

Andrea Crudeli
Architecture Design Studio (Luca Lanini) – Teaching Assistant – University of Pisa
2017-2018

Leonardo Magursi
Theory of Construction (Riccardo Del Corso) – Teaching Assistant – University of Pisa
2013
Exhibition "Olivetti@Toscana" set-up at Palazzo Lanfranchi, Pisa
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YEAR
2019
TYPE
Exhibition Design, Graphic Design
CLIENT
Graphics Museum, Pisa
University of Pisa
IN TEAM WITH
Giovanni Bruschi, Michele Angelo Perrone, Marco Giorgio Bevilacqua

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Restoration of a Butcher House, Castiglion Fiorentino
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YEAR
2019
TYPE
Architecture, restoration, Environmental Design



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Renovation of Santa Caterina Complex, Carmignano
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YEAR
2019
TYPE
Architecture, restoration, Environmental Design
IN TEAM WITH
Irene Poggi, Antonio Treglia



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Ripafratta Pavilion, San Giuliano Terme
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YEAR
2019
TYPE
Architecture, Pavillon, Set-up, Exhibition
IN TEAM WITH
Giovanni Bruschi, Diletta Bettini, Francesca Chiappa, Francesca Moschini, Giovanni Inghirami, Cultural Association 120g



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Renovation of train station warehouses, Lucca
Il progetto si pone l’obiettivo di riqualificare l’area dell’ex scambio merci ferroviario con una proposta caratterizzata da tre elementi principali: un ponte, una piattaforma intermodale e un parco intersociale.
YEAR
2017
TYPE
Architecture, restoration, Environmental Design
IN TEAM WITH
Marta Gnesi, Antonio Treglia, Viola Tamberi, Cultural Association 120g



Il ponte consiste in un sovrappasso pedonale che permette lo scavalco dei binari, disegnato come prolungamento dell’asse dell’acquedotto Nottolini: rappresenta un collegamento fisico e visivo tra le due porzioni di città a nord ed a sud della ferrovia. Il ponte entra nell’area di progetto in corrispondenza della piattaforma intermodale, tranciando uno dei due capannoni, restaurato e tamponato con superfici trasparenti. Al suo interno trovano luogo uno spazio espositivo e uno spazio per uffici.


La piattaforma, invece, è accessibile da ogni lato ed ha il ruolo di ricevere e smistare i flussi di persone. La maggior parte dell’area di progetto è stata dedicata al parco intersociale, strutturato in più spazi differenziati per funzione e per tipologia. Questo comprende un’area verde protetta destinata ai bambini, ricavato all’interno di uno dei due capannoni a cui è stata rimossa la copertura.

Renovation of Mercatale Area, Urbino
Il progetto vuole concepire topologicamente la morfologia urbana, caratterizzata dalla continua variazione di quota, e prende la decisione di cogliere una forte dimensione tattile determinata dall’utilizzo di uno specifico materiale, il laterizio. Piazza Mercatale, considerata come il brano introduttivo del concerto urbano, viene accordata in funzione di ciò che le si può ascoltare attorno, e diventa l’occasione di costruire un luogo dove si viva l’esperienza di Urbino da punti di vista nuovi.
YEAR
2018
TYPE
Architecture, restoration, Environmental Design
CLIENT
Comune di Urbino



Una rampa gradonata, nella porzione sud, conduce ad una terrazza sovrastante la fermata degli autobus: dalla terrazza si può apprezzare il paesaggio che si staglia di fronte, mentre, al suo fianco, un’interpretazione ingentilita del muro rinascimentale, identificata con un tronco di piramide posizionato di fronte al Borgo Mercatale, permette ai visitatori di sedersi, rilassarsi, ed osservare lo spettacolo della città.

Allo stesso modo la passeggiata su un camminamento riqualificato del Colle delle Vigne permette di cogliere l’assonanza tra Urbino e i suoi nuovi inserimenti.


La vita nello spazio. Una conversazione con Manuel Aires Mateus

In uno dei suoi romanzi più celebri, lo scrittore italiano — e portoghese di adozione — Antonio Tabucchi, racconta la storia di un uomo che vaga in una Lisbona sopraffatta dal caldo, passeggiando tra le strade piene di vita della città e soffermandosi con qualche estraneo, tra il romantico e il popolare, a discutere sul tema della vita.
Proprio con questo spirito interrogativo io e Riccardo ci muoviamo nella stessa città, dopo aver risalito le strade tortuose che dal mare portano al centro, passando per quei vicoli pittoreschi colorati di azulejos, le piazze dense di bambini che giocano e i vecchi che presiedono le panchine, stretti tra le vetrine fumanti delle tasche portoghesi, fino ad arrivare a Rua Silva Carvalho, dove una porta senza insegna ci introduce alla caverna bianca, così la chiamano quelli che ci lavorano dentro, meglio conosciuta come lo studio di Manuel Aires Mateus.
Ancora ammaliati dall’atmosfera della città, decidiamo di cominciare la nostra conversazione proprio da qui.